lunedì 6 settembre 2010

Cambiamenti...

Cambiamenti... Bisogna semplicemente accettarli, cercare di prendere il meglio e gioire perchè tutto muta oppure dobbiamo subirli quando essi non sono consoni alla nostra persona e cercare di ostacolarli finchè possiamo ?
Personalmente ho sempre odiato i cambiamenti perchè generalmente mi hanno sempre portato via qualcosa a cui ero abituato e che quindi mi andava bene. Raramente mi hanno portato benefici o felicità in qualche modo, anche piccolo.
Ammetto che la mia eccessiva chiusura mentale verso qualsivoglia cambiamento porta inevitabilmente allo scontro con il "nuovo che avanza", ma a volte, non ne posso fare davvero a meno.
E adesso, sta avvenendo un cambiamente abbastanza importante intorno a me.
In realtà è un cammino iniziato diverso tempo fa e sapevo benissimo che sarebbe arrivato il giorno in cui avrei dovuto affrontare certe verità e realtà nella mia vita (più che nella mia in quella di altri), ma non ci ho mai veramente pensato o forse avevo semplicemente paura di ammettere che quel giorno sarebbe arrivato.
E ora è quì... e non so che fare. Non so che fare e ho paura. A questo cambiamento non so davvero adattarmi e ho paura delle conseguenze che ciò può portare...

Addio a Shoya Tomizawa

Un'altra tragedia ha colpito ieri il mondo dello sport.
Shoya Tomizawa, motociclista giapponese di neanche ventanni, è morto ieri dopo uno spaventoso incidente avvenuto ieri al Gran Premio Motociclistico di San Marino.
Nella sua tragedia, bisogna constatare una realtà brutta e indigesta ma purtroppo vera.
Chi fa questo mestiere (il motociclista), sa benissimo a ciò che va incontro, correndo con moto che raggiungono i 250 - 300 km/h.
Ma la cosa più scandalosa è che nonostante la bruttissima caduta di Tomizawa e il conseguente incidente mortale, non è stata sventolata nessuna bandiera rossa ne tantomeno fermata la gara. E' già triste e sconcertante morire a 19 anni, ma morire nell' indifferenza totale e ritenere che una gara sia più importante della vita stessa
di chi vi partecipa, è una cosa vergognosa, che getta dei seri dubbi sulla moralità (per non dire altro) delle persone che gestiscono questi grandi carrozzoni sportivi e questo tragico episodio dovrebbe fare riflettere a lungo tutti quelli che seguono le moto con passione.
Ad ogni modo, riposa in pace Shoya