sabato 18 settembre 2004

Eldritch - Quintorigo

In questi giorni sto usando tantissimo il blog...sarà perchè ho una voglia matta di scrivere,raccontare,copiare testi di canzoni...insomma un'oceanica voglia di esprimere me stesso...Non so quanto questo mio periodo durerà,ma finchè c'è lo sfrutto...Sabato normalissimo,grigio direi.Non solo per la pioggia ma anche per l'immutato tempo che passa sempre senza sostanziali differenze...Per colpa mia ovvio.Bah...a volte la mia voglia di non fare assolutamente nulla mi sorprende enormemente.Ma devo far si che questa mia attitudine spesso dannosa,si allontani da me,in modo da farmi fare qualcosa di costruttivo.Sto risentendo per l'ennesima volta il nuovo cd degli Eldritch "Portrait of the Abyss Within"....mi piace talmente tanto che ho anche attaccato il bellissimo mini poster che c'era nel cd (raffigurante la copertina) sul muro sopra la porta della mia camera.Il disegno è quello di una sorta di demone che indossa un qualcosa simile ad una maschera anti-gas.Molto evocativa come immagine sia dal punto di vista artistico,che dal punto di vista simbolico...E visto che parlo degli Eldritch,ecco il testo di una loro bellissima canzone

ELDRITCH " DICE ROLLING "
How can you buy all the shit that he is selling you now ?
How can you take all the words
When none of them are true ?
And when you cry no one will give you consolation
And when you pay i'll be there saying "I told you"
You've got to pay your dues now
You've got to face your future
It's time to stay and take it to the end don't fear
I'll laugh,you'll cry,this is the way things go now
You've got to pay your dues now
You've got to face your future
How could you buy all the shit he spread on your face now ?
How could you take all those words
When you knew they weren't true ?
You've got to pay your dues now
You've got to face your future



Canzone molto bella dal testo amaro...Come amara del resto può essere la vita di tutti i giorni...lasciamo perdere....piccola vena di negativismo....La finisco quà,ma non prima di scrivere un altro testo,del tutto differente....Un testo in italiano,di un gruppo allucinante,i Quintorigo.C'è la follia che serpeggia tra queste righe,una vena di pura e malsana schizofrenia...Testo I-N-C-R-E-D-I-B-I-L-E

QUINTORIGO " LA PALUDE DELLE IDENTITA' RIPUDIATE "
La prima volta quasi non me ne accorgevo.Poteva essere solo l'ennesima paranoia,solo una sensazione.Era come se qualcosa mi leggesse nel pensiero e lo facesse per sottolinearne il ragionamento.Qualcosa mi toccava dentro...Fuori mi sfiorava appena.Cominciavo a prevedere con esatezza quando lui mi avrebbe avvertito.Mi accorgevo che determinate riflessioni lo avrebbero sicuramente indotto a farsi vivo e battermi sulla spalla come a ridicolizzare la mia logica.Il giorno che lo vidi,ricordo,ero sovrappensiero,appena me ne resi conto,naturalmente mi sentii toccare...tra le cosce.Mostrò la sua mano così come non avrei potuto mai immaginarla.5 sottili rami secchi costituivano le dita e le nocche,le giunture erano come i noduli del legno.All'inizio queste manifestazioni non duravano che pochi secondi poi,accompagnate da una pressione sempre maggiore,qualche minuto.Nel frattempo,la mano si era trasformata in quella umana...era sempre più invadente...e cominciava...cominciava a farmi male.Prima che si arrivasse alla lotta vera e propria cominciai a capire...pensai di aver riconosciuto quella mano..quel braccio si...era il mio ! Mi attaccava alle spalle ! Quella volta non riuscivo proprio a divincolarmi.Si era avvinghiato con tale tenacia da impedirmi di reagire ma conoscevo la sua forza così mi inarcai su me stesso sicuro di avergli rotto la spina dorsale ! L'ultima volta che lo vidi,mai in volto,fu durante l'ultimo scontro.La stanza era completamente a soqquadro...la foga ci travolse fin sul pavimento,rotolammo a terra urtando mobili e oggetti fino a chè,arrestandomi,gridaii "Possibile che con te non si possa discutere ???" Mi rialzai con uno scatto lucido,ner-vo-so,fissavo un punto indefinito con le mani dietro la schiena.Sapevo che lui era ancora lì,attonito,incredulo,
depistato al mio ribaltone teatrale.Non ci eravamo mai rivolti la parola.Sentivo il suo respiro ancora affana...to.
Mi volsi d'improvviso sicuro di incontrare il suo sguardo incarognito,il suo volto sudato ancora rosso di sangue.
Ma in fondo,era prevedibile che non ci fosse più.Era scomparso e con lui qualcosa di irrisolto soffocava per sempre
nella palude delle identità ripudiate.


Bellissimo...sono sicuro che più in là nel blog,lo riscriverò...e su questa vena di pura follia,termino il mio passaggio di oggi.