lunedì 20 settembre 2010

" Jacob's Ladder "

Finalmente sono riuscito a rivedere un vecchio film che non vedevo all' incirca da 15
anni. Un film che mi ricordo prima mi incuriosì, poi appena lo vidi, mi rimase impresso in mente. Sto parlando di "Allucinazione Perversa (Jacob's Ladder)", film del 1990 di Adrian Lyne (quello di "Nove Settimane e Mezzo", "Proposta Indecente" e "Attrazione Fatale" per capirci).
L'attore principale è un incredibile Tim Robbins, nei panni di Jacob Singer, un postino reduce del Vietnam che comincia ad avvere allucinazioni sempre più pesanti e violente a causa di una sperimentazione con un potentissimo agente chimico effettuata sul suo plotone durante il periodo della guerra, atta ad aumentare l'aggressività dei soldati. Il viaggio che intraprende Jacob è lento, doloroso, allucinato e per molti versi,
triste, complice anche la forte polemica antimilitarista che si snoda per tutto il film. Antesignano di molti film odierni (non posso dire quali altrimenti rovinerei tutto a chi non l'ha visto), "Allucinazione Perversa" (traduzione italiana davvero penosa e ridicola, invece del più letterale e anche più efficace "La scala di Jacob"), è un grandissimo film, dalle atmosfere rarefatte ed inquietanti.

lunedì 6 settembre 2010

Cambiamenti...

Cambiamenti... Bisogna semplicemente accettarli, cercare di prendere il meglio e gioire perchè tutto muta oppure dobbiamo subirli quando essi non sono consoni alla nostra persona e cercare di ostacolarli finchè possiamo ?
Personalmente ho sempre odiato i cambiamenti perchè generalmente mi hanno sempre portato via qualcosa a cui ero abituato e che quindi mi andava bene. Raramente mi hanno portato benefici o felicità in qualche modo, anche piccolo.
Ammetto che la mia eccessiva chiusura mentale verso qualsivoglia cambiamento porta inevitabilmente allo scontro con il "nuovo che avanza", ma a volte, non ne posso fare davvero a meno.
E adesso, sta avvenendo un cambiamente abbastanza importante intorno a me.
In realtà è un cammino iniziato diverso tempo fa e sapevo benissimo che sarebbe arrivato il giorno in cui avrei dovuto affrontare certe verità e realtà nella mia vita (più che nella mia in quella di altri), ma non ci ho mai veramente pensato o forse avevo semplicemente paura di ammettere che quel giorno sarebbe arrivato.
E ora è quì... e non so che fare. Non so che fare e ho paura. A questo cambiamento non so davvero adattarmi e ho paura delle conseguenze che ciò può portare...

Addio a Shoya Tomizawa

Un'altra tragedia ha colpito ieri il mondo dello sport.
Shoya Tomizawa, motociclista giapponese di neanche ventanni, è morto ieri dopo uno spaventoso incidente avvenuto ieri al Gran Premio Motociclistico di San Marino.
Nella sua tragedia, bisogna constatare una realtà brutta e indigesta ma purtroppo vera.
Chi fa questo mestiere (il motociclista), sa benissimo a ciò che va incontro, correndo con moto che raggiungono i 250 - 300 km/h.
Ma la cosa più scandalosa è che nonostante la bruttissima caduta di Tomizawa e il conseguente incidente mortale, non è stata sventolata nessuna bandiera rossa ne tantomeno fermata la gara. E' già triste e sconcertante morire a 19 anni, ma morire nell' indifferenza totale e ritenere che una gara sia più importante della vita stessa
di chi vi partecipa, è una cosa vergognosa, che getta dei seri dubbi sulla moralità (per non dire altro) delle persone che gestiscono questi grandi carrozzoni sportivi e questo tragico episodio dovrebbe fare riflettere a lungo tutti quelli che seguono le moto con passione.
Ad ogni modo, riposa in pace Shoya